Durante le fiere del verde o nei mercatini del bio il suo piccolo banco lo trovi cercando tra agrumi a chilometro zero e borse artigianali; lo capisci subito che è una persona speciale, basta fermarsi a sentirlo spiegare a chiunque si accosti ad osservare le sue belle collane di semi, del perché il suo nome sia nel tempo cambiato da François a Nanga-re, dei suoi viaggi in bici tra villaggi africani, della sua fuga dal Mali. Da una parte la voglia di raccontare e dall’altra la necessità di commerciare fanno di lui un tipo particolare: “se vuoi fotografare”, mi dice con dolce cadenza francese, “prima devi comprare una delle mie tante collane; sono fatte di semi, cortecce e frutti di piante africane raccolte nel mio lento viaggiare in posti lontani.

Dalla sua voce: vivo, oggi, in un piccolo paese di campagna alle pendici dell’Etna con la mia famiglia; una vita semplice, antica, senza particolari confort. Da qui parto e cammino alla ricerca dell’essenza del pianeta terra seguendo i ritmi della natura che mi dettano tempi e modi della raccolta; d’inverno raccolgo semi, d’estate frutti e cortecce; poi cerco piccole pietre di fiume, cose semplici che utilizzo per confezionare le mie collane.

Mi piace parlare ai giovani della mia esperienza di pace e sono spesso chiamato nelle scuole o nei circoli culturali dove racconto, attraverso le collane, il mio viaggio in Mali, paese che ho attraversato con mezzi di fortuna prima di dovere fuggire precipitosamente per i disordini scoppiati a seguito della guerra.

Da giovane, in Francia ho studiato a Versaille, alla scuola del verde e facevo giardini ma quando pensavo al futuro vedevo come un fitto bosco da attraversare e due diverse possibili strade da percorrere; io ho scelto di fare quella meno frequentata; questa decisione ha fatto la differenza nella mia vita: sono partito per l’India, come missionario laico, poi Africa e isole e mare ed infine Sicilia dove ho messo radici.”

Passi di pace

Le collane di Nanga sono un lento e silenzioso percorso lungo le stagioni. Cortecce che vanno raccolte nella nebbia autunnale, semi e frutti che si lasciano onorare nel raccoglierli in primavera o in estate sopra la terra bruciata dal sole catartico, sempre in ascolto della vita della grande forza universale. Le collane di Nanga sono un filo ombelicale di tenerezza con la potenza primordiale della madre. Nanga, viaggiatore pacifico, cosciente del suo camminare lento, poetico, attorno a se stesso per ritornare nel grembo della madre e incontrare gli altri nel loro habitat. Nanga ha attraversato deserti, savane, giungle, foreste, paludi da solo o con gli abitanti del luogo; le sue collane sono momenti di profonda pace da indossare come ornamenti sacri.

“L’essenza del pianeta terra sognata e resa reale da Nanga, servo della madre.”

Da un testo originale di Marcella Scrimali (verdinsiemeweb.com).

Il Curriculum di Nanga re

François Patrice Ramaget, in arte Nanga re è nato in Francia nel 1957 e da anni risiede a Belpasso (CT). Diplomato all’Ercole de Versailles in architettura del paesaggio, si è formato come Trobadour di strada in Anatolia (Turchia) presso una carovana di nomadi gitani. Dopo tre anni di lavoro in India nelle missioni e nel teatro indiano scopre il suo ‘Piccolo Clown’. Dal 1990 al 1992 frequenta a Firenze tre corsi di Teatro Corporeo di Yves Lebreton. Dal 1993 al 1994 frequenta la scuola di animazione teatrale di Paola Gruper (CT). Nel 1995 prende parte a uno stage di clownerie con Jango Edwards.

Dal 1984 svolge attività di insegnamento come animatore teatrale, corsi di yoga per ragazzi, stage di clownerie, laboratori di espressione teatrale e di gioco in lingua francese, inoltre ha lavorato come clown in corsia presso la Casa di assistenza per portatori di Handicap ‘Villa Sandra’ di San Giovanni La Punta. (CT).

Nanga re
Tel. 348 6958856

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