La quindicesima edizione della Festa del Cactus si tiene nell’anno che sarà ricordato nella storia per l’imperversare del nuovo Coronavirus 19, la pandemia che ha condizionato la vita di miliardi di persone in tutto il pianeta e che ha lasciato il suo segno anche nella nostra manifestazione.

Tanti i cambiamenti, come l’obbligo della misurazione della temperatura corporea e il rilascio delle proprie generalità che molti avevano già sperimentato altrove, assieme alla novità della nuova sede in cui abbiamo organizzato l’evento, la grande serra del Museo Memoriale della Libertà e che, verosimilmente rimarrà il luogo in cui trovarsi ancora per le prossime edizioni.

Un evento fortemente desiderato, dopo mesi di quarantena che hanno obbligato i vivai alla chiusura e gli appassionati agli acquisti online, senza più l’opportunità di un contatto umano.

Quindici è il numero di anni che ci separa dalla prima edizione che si tenne proprio in questa sede. Abbiamo scoperto che il significato cabalistico di questo numero è quello dell’unione delle persone nella propria famiglia e nella comunità. L’energia di questo numero si esplica nel perpetuo scambio del dare-ricevere sia in ambito affettivo sia nella vita sociale. Nel numero quindici nascono le idee che portano al miglioramento del benessere mondiale.

Insomma, questa Festa del Cactus aveva il fine di portare di nuovo le persone a incontrarsi, anche se con le dovute precauzioni, per sfuggire all’isolamento generato dalla paura.

Crediamo di aver raggiunto il nostro obiettivo.

Copiapoa

Nata per scherzo, l’iniziativa di presentare in tutta la sua bellezza il genere Copiapoa è stata forse il momento più impegnativo dell’organizzazione dell’evento. Grazie alla disponibilità degli amici argentini Cesar Cabero e Carlos Quevedo e di Marco Giani, ben conosciuto specialista del genere l’esposizione Copiapoa, Patriarchi delle Ande ha mostrato in tutta la loro gloria alcune delle più belle specie di cactacee esistenti al mondo, ritratte nei loro habitat naturali.

Con questa installazione, la Festa del Cactus vuole denunciare una volta ancora il deplorevole fenomeno della raccolta illegale di piante in habitat, compiuta da ladri e farabutti senza morale, che ogni anno causano danni notevoli alle popolazioni naturali di piante succulente rare, già seriamente danneggiate dai cambiamenti climatici e dalle attività antropiche.

Enorme è stata la soddisfazione di ottenere, per questa esposizione fotografica, l’appoggio dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), Commissione per la Salvaguardia delle Specie (SSC), Gruppo degli Esperti nei Cactus e Piante Succulente.

Camilla Cattabriga
Camilla CattabrigaFotografa ufficiale Festa del Cactus
Camilla Cattabriga, in arte “Nel mondo di Camilla” nasce a Bologna nel 1995 e sin dal 2009 coltiva la passione per la fotografia, raccontando le storie della gioventù di cui fa parte.
Solo successivamente si concentra sul ritratto posato, iniziando a realizzare progetti più strutturati e narrativi.
Si laurea al DAMS di Bologna iniziando a frequentare parallelamente il Centro Sperimentale di Cinema nazionale sezione fotografia in cui si diploma nel 2019.